Nell’intervista a QN del 26 agosto 2025, Matteo Renzi rilancia l’idea di una casa riformista per il centrosinistra.
Nel panorama politico attuale, la sfida per la leadership all’interno del centrosinistra si fa più accesa. In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Matteo Renzi lancia un messaggio chiaro: serve una casa riformista per bilanciare le spinte più radicali presenti nella coalizione guidata dal Pd.

Bipolarismo come realtà, non come ostacolo
Renzi contesta apertamente le critiche di Carlo Calenda, secondo cui il programma del candidato Eugenio Giani sarebbe dettato dal M5s. «Falso. Il programma non è stato ancora scritto. Noi porteremo le nostre idee: no a nuove tasse, più sicurezza, aiuti a famiglie e ceto medio. Il programma è un alibi, il vero programma è la scelta politica».
Secondo l’ex premier, non ha senso proporre una terza via al di fuori del bipolarismo: «È semplicemente una proposta irrealizzabile. Il bipolarismo è ormai una realtà del Paese, prendiamone atto. […] Si decide in cabina elettorale, non su Twitter».
L’esperienza del Terzo polo, ammette Renzi, non ha prodotto risultati significativi: «Non siamo riusciti a fare il quorum nemmeno con il proporzionale alle Europee, anche per le divisioni create da Azione».
La strategia: costruire una casa riformista
Il progetto, ora, è ambizioso ma concreto: «Italia viva deve costruire una casa riformista per tutti quelli che vogliono bilanciare il peso della sinistra radicale». Il riferimento è chiaro: «Il Pd di Schlein, Avs e Cinque Stelle sono molto più a sinistra di noi».
Renzi rilancia anche la sua idea di partecipazione attiva: «Ci candidiamo e prendiamo voti. […] In migliaia discuteremo di idee per il futuro della Toscana e dell’Italia».
Infine, lancia un monito contro la destra sovranista: «Meloni sta prendendo i pieni poteri nel silenzio di tutti. Ma non ha la maggioranza: ha vinto solo grazie alle divisioni altrui».
La visione di Renzi è chiara: una casa riformista non come alternativa sterile, ma come forza capace di incidere e di parlare alle famiglie, al ceto medio e agli elettori moderati. Un progetto per la Toscana, ma con ambizioni nazionali.